L’impresa familiare è una ditta individuale in cui i familiari dell’imprenditore (coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo) collaborano nello svolgimento dell’attività aziendale.
COME SI APRE UN’IMPRESA FAMILIARE
Costituire un’ impresa familiare prevede formalità molto ridotte: è la forma d’impresa più semplice, veloce e poco costosa. È necessaria la compilazione di una pratica telematica denominata ComUnica, attraverso il software ComunicaStarweb presente sul portale del Registro delle Imprese competente alla residenza del richiedente. La pratica richiede:
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- Denuncia di inizio attività all’Agenzia delle Entrate
- Richiesta Partita IVA, comunicazione codice attività e scelta del regime fiscale
- Iscrizione al Registro delle Imprese REA (se necessario albo artigiani)
- Iscrizione all’INPS (gestione artigiani o commercianti) sia per il titolare che per i coadiuvanti
- Iscrizione INAIL (se necessaria)
- Eventuale SCIA in Comune
Da un punto di vista fiscale, la forma familiare è ammessa solo se sussistono le seguenti condizioni:
- che i familiari partecipanti all’impresa risultino nominativamente, con l’indicazione del rapporto di parentela o di affinità con l’imprenditore, da atto pubblico o da scrittura privata autenticata anteriore all’inizio del periodo di imposta, recante la sottoscrizione dell’imprenditore e dei familiari partecipanti;
- che la dichiarazione dei redditi dell’imprenditore rechi l’indicazione delle quote di partecipazione agli utili spettanti ai familiari e l’attestazione che le quote stesse sono proporzionate alla qualità e quantità del lavoro effettivamente prestato nell’impresa, in modo continuativo e prevalente, nel periodo di imposta;
- che ciascun familiare attesti, nella propria dichiarazione dei redditi, di aver prestato la sua attività di lavoro nell’impresa in modo continuativo e prevalente.
TASSAZIONE DELL’IMPRESA FAMILIARE
Nell’impresa familiare il reddito viene diviso tra imprenditore e famigliari coadiuvanti:
- all’imprenditore, nel limite minimo del 51% del reddito complessivamente prodotto;
- ai familiari, nel limite massimo del 49% del reddito complessivamente prodotto.
Le percentuali, possono essere variate di anno in anno, in base al reale apporto di lavoro dei famigliari e dell’imprenditore.
Le perdite, invece, vanno tutte attribuite all’imprenditore.
IMPRESA FAMILIARE: PRO E CONTRO
Tra gli aspetti positivi dell’impresa familiare possiamo citare:
- Elasticità nel poter dividere il reddito prodotto tra coloro che operano nell’impresa
- Nessun capitale iniziare da versare quindi adatta alle piccole realtà
- Costi notarili molto inferiori a quelli per la costituzione di una società
- Bassi costi di tenuta della contabilità (contabilità semplificata possibile)
Tra gli aspetti negativi dell’impresa familiare:
- Decisioni più difficoltose: l’impresa familiare è caratterizzata dal fatto che ci sono minimo due persone che operano, pertanto sarà più difficile prendere una decisione in caso di pareri contrastanti;
- In caso di fallimento, i creditori potranno attaccare i beni mobili e immobili di proprietà dell’imprenditore.
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