Il tema dell’auto aziendale è un argomento che mi viene sottoposto quasi settimanalmente. Che tu sia un imprenditore individuale, un professionista o un amministratore di una srl usarai sicuramente quotidianamente un veicolo per lo svolgimento della tua attività lavorativa ed è quindi normale che tu pretenda una soluzuzione ottimale per poter dedurre correttamente dalla tua impresa i costi gestionali di questo veicolo
Se hai un’auto aziendale, o se di solito utilizzi la tua auto personale, ti sarai sicuramente ritrovato a fare i conti con le percentuali di deduzione ammesse dalla nostra normativa fiscale.
Auto aziendale: uso esclusivo vs uso promiscuo
Prima di affrontare il tema della deduzione dei costi è opportuno distinguere le due modalità con cui può essere utilizzata un auto:
– uso esclusivo, veicoli che sono parte integrante dell’attività di un’impresa, che ne costituiscano quindi un bene strumentale imprescindibile e che sono quindi utilizzati esclusivamente per fini aziendali. Praticamente utilizzi solo ai fini aziendali;
– uso non esclusivo (promiscuo), utilizzo sia per l’attività d’impresa che per i propri interessi personali.
Sulla base dell’utilizzo effettuato vengono stabilite non sia le deduzioni dei costi che le detrazioni IVA:
– se l’utilizzo è esclusivo il costo verrà dedotto al 100% su un limite massimo di 18.076 e l’IVA verrà detratta al 100%;
– se l’utilizzo è promiscuo il costo verrò dedotto al 20% su un limite massimo di 18.076 mentre l’IVA detratta al 40%
Auto aziendale o personale: ecco cosa conviene
Fatta questa doverosa premessa vediamo con un esempio pratico quale sia la soluzione più conveniente specificando che queste considerazioni non possono essere applicate alle ditte individuali per le quali non è possibile per l’imprenditore richiedere rimborsi alla ditta individuale.
Supponiamo invece di trovarci di fronte ad una SRL composta da due soci di cui uno dei due è socio amministratore oltre che lavoratore.
Quest’ultimo nello svolgimento della sua attività dovrà usare un autovettura che potrà essere di proprietà dell’azienda oppure di proprietà dell’amministratore stesso.
Nel primo caso i costi di gestione dell’auto data in uso all’amministratore seguiranno la regola dell’uso promiscuo in quanto quest’ultimo avrà a disposizione l’auto anche durante i fine settimana. L’azienda quindi dedurrà il 20% dei costi inerenti il mezzo e detrarrà il 40% dell’IVA.
Nel secondo caso invece, l’utilizzo da parte dell’amministratore della sua auto personale per scopi aziendali gli permette di richiedere il così detto rimborso chilometrico a fronte di una rendicontazione precisa degli spostamenti e dei km percorsi.
I rimborsi a lui erogati non hanno limite di deducibilità in capo all’azienda a condizione che siano tutti correttamente rendicontati adeguatamente e riguardino spostamenti avvenuti per scopi lavorati. Il rimborso chilometrico viene calcolato in base al tipo di autovettura che viene utilizzati e secondo le tabelle ACI (Automobile Club d’Italia).
Il Sig. Massimo Rossi è amministratore della società BETA SRL che commercializza prodotti per la pulizia e nel corso de 2019 ha percorso con una Audi A4 2.0 TDI acquistata dall’azienda: 50.000 km per attività lavorative e 10.000 km per attività personali.
Per la stessa auto, sono stati sostenuti dalla BETA SRL nell’anno 2019 costi i seguenti costi (per semplicità di conteggio tralasciamo l’IVA):
carburante pari a 5.000,00 euro,
tassa Automobilistica pari a 300,00 euro,
premio RCA pari a 1.500,00 euro,
pneumatici pari a 800,00 euro,
manutenzione ordinaria (tagliandi) pari a 600,00 euro
per un totale di spesa pari a 8.200,00 euro.
Di questi 8.200,00 euro, l’azienda può dedurre solo il 20%, ovvero 1.640 euro con un risparmio di Ires pari a 393,60 euro.
Supponiamo ora che il Sig. Massimo Rossi decida invece di acquistare personalmente la medesima AUDI A4 2.0 TDI e di utilizzarla per percorrere i medesimi km richiedendo quindi per i 50.000 km percorsi a scopi aziendali un rimborso km all’azienda.
Sulla base dei km effettuati ed opportunamente documentati il Sig. Massimo Rossi riceverà quindi un rimborso erogato dall’azienda e calcolato in base al costo chilometrico previsto da tabella ACI, quindi:
– Km percorsi 50.000;
– rimborso chilometrico derivante dalla Tabella ACI pari a 0,3312 euro al km
per un totale di importo rimborsato pari a 16.560,00 euro (50.000 x 0,3312).
L’azienda, in questo secondo caso, può dedurre integralmente i 16.560,00 con un risparmio di Ires pari a 3.974,40
Un semplice cambiamento porta ad un risparmio di circa 3500 euro.