Il libero professionista o l’imprenditore individuale senza dipendente possono dedurre la spesa per il buono pasto acquistati per loro stessi? Scopriamolo insieme.
Buoni pasto: cosa sono?
Il buono pasto altro non è che una modalità di pagamento differente dai contanti o dalla carta di credito di un valore prestabilito e pagato anticipatamente. In sostanza io pago anticipatamente i buoni per poi usarli successivamente per acquistare un pasto e dei generi alimentari. E’ un classico strumento concesso come benefit ai dipendente in sostituzione della mensa aziendale.
Il buono pasto può essere utilizzato in bar, ristoranti o nelle gastronomie di supermercati convenzionati con le società emittenti i buoni stessi, oppure anche presso negozi di generi alimentari per acquistare alimenti.
Buoni pasto: posso usarli se sono libero professionista?
Anche i liberi professionisti, gli agenti di commercio o gli imprenditori individuali possono tranquillamente usare come strumento di pagamento i buoni pasto in quanto l’utilizzo del buono non cambia assolutamente la disciplina fiscale di riferimento in termini di deduzione del costo o detrazione iva.
Buoni pasto: posso recuperare l’iva?
L’Iva sulle spese per somministrazione (anche presso ristoranti) di alimenti e bevande è detraibile al 100% in base al principio generale dell’inerenza.
Quella sull’acquisto di alimenti e bevande è invece indetraibile (ad eccezione di quelli che formano oggetto dell’attività propria dell’impresa o di somministrazione in mense scolastiche, aziendali o interaziendali o mediante distributori automatici collocati nei locali dell’impresa).
Ciò vale, quindi, a prescindere dall’esistenza del buono pasto come mezzo di pagamento per l’utilizzatore, sia esso lavoratore autonomo o ditta individuale.
Buoni pasto: posso dedurre il costo?
Sempre rispettando il principio dell’inerenza delle spese pagate con buono pasto, i fini della della deduzione del costo le regole cambiano a secondo che si tratti di un libero professionista o di un imprenditore individuale.
Per i professionisti, le spese relative a prestazioni alberghiere e a somministrazione di alimenti e bevande sono deducibili nella misura del 75% e, in ogni caso, per un importo complessivamente non superiore al 2% dell’ammontare dei compensi percepiti nel periodo d’imposta.
Per l’imprenditore individuale non esiste alcuna norma specifica, pertanto si deve fare rifare al concetto di inerenza.
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