Quando si affronta l’importante scelta di aprire la propria partita IVA ed iniziare un’attività imprenditoriale una delle prime domande che mi viene posta è:
“Quanto devo mettere da parte per ogni fattura incassata per riuscire a pagare le tasse il prossimo anno?”
Accantonare imposte e contributi richiede strategia. Vediamo insieme quali sono i cinque step necessari.
1) ELABORA UN BUSINESS PLAN
Il business plan rappresenta senza dubbio il primo strumento da elaborare se vuoi sapere come accantonare imposte e contributi. È la mappa dei primi mesi o anni della tua attività e ti permette di sapere in anticipo quali sono gli obiettivi di fatturato ed utili che dovrai raggiungere per poterti garantire un reddito adeguato al tuo tenore di vita.
Fatti aiutare dal tuo consulente: con un business plan si riuscirà anche a determinare il punto di pareggio, indicatore fondamentale per sapere se stai effettivamente coprendo le spese e stai iniziando a guadagnare.
Spesso chi passa dall’essere dipendente all’essere imprenditore fatica a capire che il saldo del conto corrente non è quello realmente disponibile in termini di denaro.
La ragione è che le tasse ed i contributi si pagano sempre a giugno di ogni anno con riferimento all’andamento dell’anno precedente. Ecco quindi che riportare nero su bianco gli elementi certi (i costi) permette al neo imprenditore di capire quali sono i ricavi obiettivo che deve raggiungere.
2) CON IL TUO CONSULENTE, CALCOLA LA CIFRA INDICATIVA DA ACCANTONARE BASATA SUL BUSINESS PLAN
Definito il business plan sarà possibile calcolare l’aliquota media di tasse e contributi da dover applicare. Questo conteggio varia a seconda del regime fiscale adottato.
A – Calcolare la cifra da accantonare come contribuente forfettario
Nel caso dei contribuenti forfettari l’unica variabile da tenere in considerazione sono gli incassi dell’anno. Per questa tipologia di contribuente infatti il conteggio è molto semplice:
TOTALE INCASSI * PERCENTUALE DI REDDITIVITÀ * ALIQUOTA DI IMPOSTA
dove:
- il totale incassi rappresenta la somma di tutte le tue fatture emesse ed incassate
- la percentuale di redditività rappresenta una percentuale variabile in base al tuo codice attività
- l’aliquota di imposta rappresenta la pecentuale di imposte che devi pagare che è pari al 5% per i primi 5 anni oppure 15% per i restanti anni
B – Calcolare la cifra da accantonare con regime fiscale ordinario
Nel caso del regime fiscale ordinario le imposte sono applicate a scaglioni crescenti ad aumentare del reddito secondo le seguenti aliquote:
da 15.001 fino a 28.000 euro | 27% |
da 28.001 fino a 55.000 euro | 38% |
da 55.001 fino a 75.000 euro | 41% |
oltre 75.000 euro | 43% |
A questi conteggi si aggiungono poi i contributi previdenziali che variano a seconda dell’iscrizione alla gestione separata o alla gestione artigiani/commercianti.
Queste cifre esauriscono le imposte e i contributi da pagare a giugno di ogni anno?
In realtà no, perchè unitamente alle imposte è necessario versare a giugno e novembre gli anticipi sulle future imposte che si pagheranno l’anno successivo. L’ammontare di questi acconti viene determinato o con il metodo storico (% sull’andamento dell’anno precedente) o con il metodo previsionale (una stima dell’andamento futuro dell’utile della mia attività).
3) UTILIZZA UN CONTO CORRENTE SEPARATO PER LA TUA ATTIVITÀ
Benchè l’utilizzo di un conto corrente separato sia obbligatorio solo per le SRL e le SpA, è importante dividere la sfera personale da quella dell’attività in quanto questa distinzione ti permette veramente di capire se stai generando utili.
Avere un conto corrente unico infatti crea molta confusione in quanto:
- spesso è in comune con tua moglie, marito, compagno o compagna
- su quel conto corrente comune finiscono le spese personali che poco hanno a che vedere con la tua attività
- senza un conto corrente separato non potrai mai capire qual sia lo stipendio medio mensile che puoi prelevare dalla tua attività
4) FAI DELLE ANALISI PERIODICHE CON IL TUO CONSULENTE PER CONFRONTARE I DATI REALI CON QUELLI DEL BUSINESS PLAN
Il passaggio chiave per un’adeguata pianificazione fiscale è confrontare i dati economici reali con quelli previsionali del business plan: incontrare con cadenza trimestrale il tuo consulente potrà rivelarsi prezioso.
Sapere con anticipo il tuo andamento dell’anno ti permette, ad esempio, di conteggiare gli acconti con il metodo previsionale e quindi, se l’andamento è in calo, poter versare meno acconti; oppure ti permette di pianificare degli investimenti finalizzati a ridurre l’utile.
5) CERCA DI QUANTIFICARE I TUOI INVESTIMENTI PER ACCANTONARE L’UTILE DA DESTINARE ALLA CRESCITA DELLA TUA ATTIVITÀ
Essere imprenditore significa voler migliorare con costanza i propri risultati economici. Per farlo è necessario investire e quando è possibile scalare il proprio business. È importante quindi:
- Stimare eventuali investimenti
- Pianificare se gli utili siano sufficienti per gli investimenti oppure sia necessario rivolgersi alle banche
- Modificare il business plan per adeguarsi eventualmente al cambiamento di strategia
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