La finanziaria 2023 ha introdotto un regime agevolativo opzionale, c.d. “tassa piatta incrementale” o “flat tax incrementale”, limitatamente all’anno d’imposta 2023, sostitutivo dell’Irpef e delle relative addizionali regionale e comunale.
Vediamo insieme di cosa si tratta e come si calcola e questa flat tax incrementale.
FLAT TAX INCREMENTALE: chi può applicarla?
Questa nuova normativa coinvolge solo i contribuenti persone fisiche esercenti attività d’impresa, arti o professioni diversi da quelli che applicano il regime forfetario. Escluse quindi le società di persone o di capitale ed anche le società tra professionisti e gli studi associati.
In forza della natura di impresa individuale, rientrano nel regime della “flat tax incrementale” anche le imprese famigliari e le aziende coniugali non gestite in forma societaria (in entrambi i casi, limitatamente al titolare dell’impresa stessa).
L’accesso alla “flat tax incrementale” non è precluso agli imprenditori individuali e alle persone fisiche esercenti arti e professioni che siano altresì soci di società di persone; in tal caso, il regime opera con esclusivo riferimento al reddito d’impresa derivante dall’esercizio d’impresa.
La disciplina della “flat tax incrementale” non trova applicazione nei confronti dei contribuenti che abbiano iniziato l’attività d’impresa o l’esercizio di arti o professioni a partire dall’anno d’imposta 2023 mentre possono accedere al beneficio fiscale in esame i contribuenti per i quali sia possibile verificare l’esistenza dell’incremento reddituale rispetto ad almeno un periodo d’imposta relativo alle annualità 2020, 2021 e 2022, non essendo richiesto dalla norma, ai fini del confronto reddituale, che il contribuente abbia conseguito redditi per l’intero triennio di osservazione.
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FLAT TAX INCREMENTALE: come funziona il calcolo?
In luogo delle aliquote per scaglioni di reddito si applicherà un’imposta sostitutiva dell’Irpef e relative addizionali, calcolata con l’aliquota del 15% su una base imponibile, comunque non superiore a € 40.000, pari alla differenza tra il reddito d’impresa e di lavoro autonomo determinato nel 2023 e il reddito d’impresa e di lavoro autonomo d’importo più elevato dichiarato negli anni dal 2020 al 2022, decurtata di un importo pari al 5% del maggiore dei redditi del triennio.
L’ulteriore quota di reddito eccedente non soggetta a imposta sostitutiva, confluisce nel reddito complessivo e si rende applicabile la tassazione progressiva ai fini Irpef (e relative addizionali), secondo gli ordinari scaglioni di reddito.
FLAT TAX INCREMENTALE: come si calcola?
Come si calcolano gli acconti 2024
Attenzione perché nella determinazione degli acconti dovuti ai fini dell’Irpef e relative addizionali per il periodo d’imposta 2024 si assume, quale imposta del periodo precedente, quella che si sarebbe determinata non applicando le nuove disposizioni.
Pertanto, le imposte dovute per l’anno 2023 dovranno essere calcolate 2 volte:
- con l’applicazione della flat tax incrementale per determinare il saldo dell’anno (2023) e
- senza agevolazione per determinare l’ammontare degli acconti dovuti per il 2024.
FLAT TAX INCREMENTALE: esempi di calcolo
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