Il marchio è il segno distintivo della tua azienda, dei tuoi prodotti o dei tuoi servizi pertanto grazie ad esso la tua azienda è riconoscibile rispetto ad altre. Abbiamo spiegato in precedenza perchè è utile registrarlo mentre ora ci soffermeremo su 3 errori molto gravi si possono commettere in fase di registrazione e che potrebbero portare ad elevate sanzioni fiscali.
1 – Registrare un marchio già utilizzato da una società
Chiunque può registrare un marchio se dichiara di avere intenzione di usarlo (direttamente o attraverso la cessione del marchio). La richiesta, dunque, può essere effettuata sia da una persona giuridica che da una persona fisica.
Quindi, è possibile registrare un marchio anche se non si ha la partita IVA, cioè anche se non si è un’impresa o un professionista.
Il primo errore molto frequente è quello di vedere aziende che procedono con la registrazione di un marchio in capo ad una persona fisica anche se il medesimo risulta già in uso all’azienda stessa. In questa circostanza non sarà possibile stipulare un contratto di licenza d’uso del marchio poiché il titolare del marchio è l’impresa e non l’imprenditore/persona fisica.
2. Dedurre i costi pagati per l’uso del marchio senza perizia
La deduzione del costo pagato dall’azienda utilizzatrice del marchio al detentore (persona fisica) del marchio stesso deve avere come base di fondamento una perizia estimativa
La perizia deve accertare che il marchio possieda i requisiti necessari per avere un valore “autonomo” e su questo valore vengono commisurate le royalties da corrispondere. Spesso, per cercare di ridurre il più possibile l’utile, si tende a sovradimensionare le royalties.
3. Non predisporre un regolare contratto di licenza d’uso del marchio
Con il contratto di licenza il titolare di un marchio lo concede in uso ad un terzo, dietro pagamento di un corrispettivo, senza privarsi della titolarità di tali diritti. Fondamentale quindi stipulare questo contratto (possibilmente con data certa) e successivamente al medesimo predisporre periodicamente le ricevute fiscale delle royalties percepite dalla persona fisica e pagate dall’azienda.
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