Posticipare, alleggerire, ridurre o addiritutta cancellare gli acconti di novembre. Questo è l’obiettivo principale delle riunioni che sto effettuato con i clienti in queste settimana. Analizzare un bilancio trimestrale insieme è infatti il miglior modo per pianificare. Vediamo nel dettaglio quali sono le strade che si possono seguire.
Il Decreto Agosto ha introdotto una proroga del secondo acconto per coloro che hanno fatto registrare una diminuzione del fatturato o dei corrispettivi di almeno il 33% nel 1° semestre dell’anno 2020 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Il rinvio coinvolge anche i soggetti che partecipano a società, associazioni e imprese che presentano i menzionati requisiti e coloro che devono dichiarare redditi “per trasparenza”. In sostanza questi soggetto sono i soci di società di persone, i membri degli studi associati o i collaboratori di un impresa famigliare.
In tema di acconti di imposta di prossima scadenza ricordo anche che il Decreto Liquidità (L. 5.06.2020, n. 40) stabilisce che non si applicano le sanzioni e gli interessi in caso di omesso o di insufficiente versamento degli acconti dell’imposta sul reddito a condizione che l’importo versato non sia inferiore all’80% della somma che risulterebbe dovuta a titolo di acconto sulla base della dichiarazione dei redditi. Fondamentale quindi chiedere al proprio consulente un bilancio infrannuale con confronto rispetto all’anno precedente per ricolcolare gli acconti alla luce dei cali dovuti all’emergenza COVID-19.
Con il Decreto Ristori BIS è’ introdotta una proroga al 30 aprile 2021 del termine per il versamento della seconda o unica rata dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP dovuto per il periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2019, per i soggetti che esercitano attività economiche per le quali sono stati approvati gli indici sintetici di affidabilità fiscale, operanti nei settori economici individuati nell’Allegato 1 e nell’Allegato 2, aventi domicilio fiscale o sede operativa nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto (zone rosse), ovvero esercenti l’attività di gestione di ristoranti, che operano nelle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto (zone arancioni) si applica indipendentemente dalla diminuzione del fatturato o dei corrispettivi del primo semestre 2020. Non si fa luogo al rimborso di quanto già versato.